Facciate delle case, chi decide il colore? Criteri e regole da rispettare

In condominio o indipendente, qualsiasi sia la tipologia di abitazione, ecco quali sono i canoni da rispettare secondo la Legge.

Quando si tratta del colore della facciata di una casa, prima di andare ad osservare quanto dice la legge italiana in merito, è opportuno fare una distinzione netta tra abitazioni indipendenti e abitazioni condominiali.

Nel primo caso, stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, il proprietario può decidere in autonomia il colore della facciata pur verificando la presenza (o l’assenza) di eventuali vincoli comunali; al contrario, se la casa è parte di un condominio, allora la facciata viene considera “in comune” e di conseguenza la decisione del proprietario è soggetta all’approvazione da parte dell’assemblea di condominio. Ma vediamo meglio le singole casistiche. 

Colore della facciata: come fare in condominio?

Che si tratti di un condominio verticale o di uno orizzontale (come accade, ad esempio, per le villette a schiera), in entrambi i casi è necessario rispettare il criterio del decoro architettonico

Detto in altre parole, i singoli proprietari non possono scegliere in piena autonomia quale colore adottare per la facciata della propria abitazione, dato che le norme in materia prevedono che il colore degli edifici sia uguale per tutti. 

Di conseguenza, la scelta del colore spetta all’assemblea di condominio, pur rispettando il decoro architettonico del fabbricato che esprime l’estetica conferita all’immobile come risultato delle linee e strutture ornamentali che ne costituiscono la nota dominante e quindi ne imprimono una fisionomia armonica e determinata.

Le regole per le case singole

Situazione diversa invece per quanto riguarda le case indipendenti. 

Salvo eventuali vincoli comunali, il proprietario dell’immobile ha assoluta libertà di scegliere il colore della facciata della propria casa.

Non ci sono quindi particolari criteri da rispettare ed è possibile decidere se riprendere le tonalità di altre abitazioni (singole o condominiali) adiacenti oppure cambiarle. Discorso che resta valido anche in caso di passaggio di proprietà dell’immobile, con il nuovo proprietario che è libero di tinteggiare con un nuovo colore la facciata della casa.

Tuttavia è buona prassi controllare la presenza di eventuali vincoli imposti dal Comune in cui si trova l’immobile da tinteggiare. Questo perché, pur trattandosi di un edificio indipendente, l’abitazione è comunque parte integrante di un paesaggio urbano per cui le pareti esterne dovranno adeguarsi alle regole predisposte dall’Ufficio Tecnico del Comune. 

Quest’ultimo potrà sia consentire di scegliere liberamente il colore della facciata, sia prevedere un “Piano del colore” da rispettare. In entrambi i casi, prima di procedere con la tinteggiatura delle pareti esterne, è sempre bene richiedere informazioni al proprio Comune e verificare la presenza di specifiche limitazioni per evitare di essere costretti a ripristinare la situazione ex-ante e a pagare una sanzione amministrativa. 

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