Leasing immobiliare 2018: cosa cambia rispetto al mutuo?

Il leasing immobiliare abitativo, o leasing prima casa 2018, è un nuovo strumento applicabile ai contratti stipulati a partire dal 1° gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2020. Perciò anche nel 2018 è possibile acquistare la prima casa in leasing.

Ma cos’è esattamente il leasing immobiliare?

Si tratta di una procedura di finanziamento che consente all’intermediario finanziario o alla banca di acquistare un immobile scelto ed indicato dal cliente e di far pagare l’affitto all’utilizzatore fino a quando potrà riscattare la casa, le agevolazioni e i requisiti contrattuali.

Al momento della stipula del contratto di leasing, il concedente può anche chiedere al cliente di versare parte del corrispettivo (chiamato canone alla firma). Il pagamento dei canoni (mensili, trimestrali, semestrali) comincia dal momento in cui la casa viene consegnata.

Giunto alla scadenza del contratto di leasing immobiliare, il cliente può poi decidere se riscattare la casa al prezzo prestabilito e inferiore al valore di mercato, oppure di restituire l’immobile al concedente, o chiedere al concedente di rinnovare il contratto con le stesse o nuove condizioni economiche.

Il vantaggio rispetto al passato è che dal 2016 al 2020 l’immobile scelto dall’utilizzatore può essere concesso in locazione finanziaria da una banca o da un intermediario e adibito a prima casa. Questo non era possibile prima del 2016.

Il leasing immobiliare fa sì che le banche e le società di leasing possano erogare mutui a molti di quei soggetti, soprattutto giovani, ai quali fino ad ora lo negavano. E’ una vera e propria alternativa al mutuo che risulta vantaggiosa per vari aspetti.

I vantaggi del leasing immobiliare abitativo rispetto al mutuo.

  • Il leasing permette di ottenere un finanziamento in grado di coprire il 100% del valore dell’immobile + l’eventuale arredamento, mentre il mutuo può arrivare al massimo all’80%.
  • Il contratto di leasing prima casa è più flessibile del mutuo, perché consente di modificare anche l’importo del canone e del riscatto finale.
  • Il prezzo di riscatto finale della casa, ovvero il costo che il cliente dovrà pagare al termine del contratto di leasing se vuole che l’immobile diventi di sua proprietà, è molto più basso rispetto al valore di mercato, dato che è calcolato sul valore dell’immobile di molti anni prima.
  • I costi notarili nel leasing immobiliare sono minori rispetto ad un mutuo, non essendo prevista l’ipoteca.
  • I canoni del leasing non subiscono variazioni di importo, rimanendo standard ed uguali per tutta la durata contrattuale; nel mutuo le rate possono subire enormi variazioni.
  • Ai fini fiscali, la rendita dell’abitazione in leasing non deve essere indicata nella dichiarazione dei redditi, per cui non forma reddito imponibile fino a quando non viene riscattata e l’immobile diventa di proprietà. Inoltre i canoni sono detraibili dalle tasse. Con il mutuo invece, la rendita va dichiarata in quanto l’abitazione risulta già di proprietà al momento della sottoscrizione del mutuo.
  • Nel leasing immobiliare l’IVA si applica solo ai canoni ed al prezzo di riscatto; nel mutuo, l’IVA va pagata immediatamente sul prezzo di acquisto e le rate del mutuo sono esenti IVA.

Clausole e agevolazioni del leasing immobiliare.

Il contratto di leasing prevede delle clausole e delle agevolazioni interessanti:

  • si effettua la sospensione dei pagamenti fino a 12 mesi in caso di perdita del lavoro e difficoltà economica del cliente,
  • il ricavato (detratti i canoni dovuti e il capitale residuo) viene restituito in caso di rescissione del contratto e di vendita della casa ,
  • alla fine del contratto di locazione finanziaria abitazione principale, se l’immobile non viene rilasciato scattano le procedure di sfratto.
  • UNDER 35: i giovani sotto i 35 anni possono detrarre il 19% dei canoni, fino a un massimo di 8 mila euro annui. Si può detrarre dalla dichiarazione dei redditi anche il 19% del prezzo del riscatto, fino ad un importo massimo di 20 mila euro.
  • OVER 35: Chi ha più di 35 anni può detrarre il 19% dei canoni, fino a un importo massimo di 4 mila euro annui; nel mutuo invece la detrazione (sempre del 19%) interessa solo gli interessi passivi.
    Inoltre dalla dichiarazione dei redditi si può detrarre il 19% del prezzo del riscatto, fino ad un importo massimo di 10 mila euro.

Per qualsiasi chiarimento, l’Agenzia Ceccarelli Immobiliare è a tua disposizione.