Edilizia libera: i lavori che non hanno bisogno di permessi.

Un recente decreto dei ministeri di Infrastrutture e Pubblica Amministrazione ha presentato l’elenco dei lavori che possono essere effettuati in casa senza dover richiedere alcun titolo abilitativo. Ecco quali sono le opere in edilizia libera.

Se stai pensando di fare delle modifiche alla tua abitazione, sappi che da qualche mese è più facile avviare alcuni lavori risparmiando il tempo di file e consulenze. Infatti la Gazzetta Ufficiale del 07.04.2018 ha pubblicato un glossario contenente un elenco puntuale di tutti i lavori, gli interventi e le riparazioni realizzabili in casa senza dover richiedere autorizzazioni al Comune o presentare comunicazioni (Cil, Cila, Scia), né permesso di costruire.

Si tratta degli interventi che rientrano nella cosiddetta edilizia libera.

Questa semplificazione della procedura burocratica permette ai proprietari di immobili di poter agire in piena autonomia per interventi di ristrutturazione ordinaria che non vadano ad incidere sulle volumetrie catastalmente deducibili, rispettando comunque le prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali e tutte le altre normative di settore (normative antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitaria, sull’efficienza energetica e quelle sui beni paesaggistici e ambientali).

L’elenco dei 58 lavori liberalizzati, in vigore dal 22 aprile scorso, va ad ampliare il preesistente elenco di opere libere (aggiornato al 2016) e comprende interventi vari, dall’apertura e la chiusura di vani porta alla realizzazione di nicchie o muretti, dal rifacimento di pavimentazioni alla sostituzione del manto di copertura del tetto, dal rinnovamento degli infissi all’installazione dei pannelli solari.

Le opere sono suddivise in 12 categorie di intervento:

  1. Interventi di manutenzione ordinaria: opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti
  2. Installazione di pompe di calore aria-aria di potenza termica utile nominale inferiore a 12 kW
  3. Depositi di gas di petrolio liquefatti di capacità complessiva non superiore a 13 mc
  4. Eliminazione delle barriere architettoniche: interventi che non comportino la realizzazione di ascensori esterni o manufatti che alterino la sagoma dell’edificio
  5. Attività di ricerca nel sottosuolo: opere temporanee per attività di ricerca nel sottosuolo che abbiano carattere geognostico, ad esclusione di attività di ricerca di idrocarburi, e che siano eseguite in aree esterne al centro edificato
  6. Movimenti di terra: lavori strettamente pertinenti all’esercizio dell’attività agricola e le pratiche agro-silvo pastorali, compresi gli interventi su impianti idraulici agrari
  7. Serre mobili stagionali sprovviste di strutture in muratura, funzionali allo svolgimento dell’attività agricola
  8. Pavimentazione di aree pertinenziali: opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni, anche per aree di sosta, che siano contenute entro l’indice di permeabilità, ove stabilito dallo strumento urbanistico comunale, comprese le intercapedini interamente interrate e non accessibili, le vasche di raccolta delle acque, locali tombati
  9. Pannelli solari e fotovoltaici a servizio degli edifici al di fuori dei centri storici
  10. Aree ludiche senza fini di lucro ed elementi di arredo delle aree pertinenziali degli edifici
  11. Manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni, in strutture ricettive all’aperto per la sosta e il soggiorno dei turisti, previamente autorizzate sotto il profilo urbanistico, edilizio e, ove previsto, paesaggistico, in conformità alle normative regionali di settore
  12. Opere contingenti temporanee dirette a soddisfare obiettive esigenze momentanee e ad essere immediatamente rimosse al cessare della necessità e, comunque, entro novanta giorni dalla fine della necessità.

La scelta di alleggerire i cittadini dagli obblighi di pratiche da presentare al proprio Comune di residenza senza dubbio è dettata dalla volontà di incentivare tutte quelle opere che contribuiscono a rendere gli immobili presenti nel nostro Paese più vivibili e, soprattutto, più efficienti.

E si sa che un immobile efficiente ha maggior valore, è più appetibile per il mercato e, quindi, incentiva la ripresa del mercato immobiliare italiano, che attualmente non ha ancora assistito al rialzo dei prezzi, sintomo del fatto che non ha ritrovato pienamente la salute degli anni pre-crisi. →Scopri di più su questo argomento nel nostro approfondimento: “Compravendita immobiliare: i prezzi delle case continuano a scendere”.

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A presto con un nuovo post.