Come si può punire chi infrange il regolamento condominiale?

Bisogna avere molta esperienza della vita, molta logica, molta bontà per saper godere delle qualità dell’altro senza infastidirsi a causa dei suoi difetti.
Ivan Gončarov

Vivere in un condominio significa dover condividere spazi e servizi comuni, e chi abita in un appartamento sa bene che questo non è sempre facile.

Spesso nascono situazioni spiacevoli e litigi, ed è necessario che per una convivenza pacifica tutti siano consapevoli dell’esistenza di precisi diritti e doveri. Comportamenti dannosi che vanno contro il regolamento condominiale e le regole di base per il rispetto degli altri condomini non dovrebbero mai essere tollerate, tuttavia molte volte può essere difficile costringere i condomini molesti a cambiare atteggiamento.

La fase più difficile è quella di riuscire ad accertare il ripetersi della violazione; questo compito di norma spetta all’amministratore.

È lui il custode delle regole del palazzo e, in quanto tale, è tenuto a far rispettare il regolamento scelto dall’assemblea… ma nella pratica non può multare, sanzionare o punire in alcun modo il trasgressore, né proibire al condomino determinati servizi.

L’amministratore può però fargli causa in rappresentanza dei diritti dell’intero condominio, soluzione difficile se non si effettua prima una riunione in cui venga dato il consenso dell’assemblea.

In realtà nel Codice Civile non mancano gli strumenti per far valere i propri diritti e assicurare il rispetto del regolamento condominiale. Dunque come si può punire chi infrange il regolamento condominiale?

L’articolo 70 del Codice Civile recita:

Per le infrazioni al regolamento di condominio può essere stabilito, a titolo di sanzione, il pagamento di una somma fino ad euro 200 e, in caso di recidiva, fino ad euro 800. La somma è devoluta al fondo di cui l’amministratore dispone per le spese ordinarie. L’irrogazione della sanzione è deliberata dall’assemblea con le maggioranze di cui al secondo comma dell’articolo 1136 del Codice.

Dunque in caso di infrazioni al regolamento di condominio può essere stabilito il pagamento di una somma di denaro fino a 200 euro e in caso di ripetizione dello stesso comportamento vietato, fino a 800 euro, così da  scoraggiare i condomini dal tenere comportamenti proibiti dal regolamento. La somma riscossa viene quindi destinata al fondo comune e potrà essere utilizzata per affrontare le spese ordinarie del condominio, ovvero i costi che periodicamente servono per la gestione delle cose e dei servizi comuni.

Prima che l’amministratore intervenga con la sanzione, tutti i condomini devono essere informati della violazione del condomino inadempiente. Poi si passa alla votazione sull’applicazione della sanzione con voto favorevole della maggioranza dei presenti alla riunione ed almeno la metà del valore millesimale dell’edificio.

È importante inoltre che la multa sia stata prevista prima del momento della violazione. Questo significa che la sanzione deve essere contemplata già dal regolamento e non solo da una semplice delibera dell’assemblea successiva all’illecito. Se il condomino “sanzionato” non impugna la delibera dell’assemblea entro trenta giorni non potrà più rifiutarsi di pagare la multa stabilita.

Ad essere sanzionati possono essere esclusivamente i condomini, e non i loro ospiti, gli usufruttuari, né gli inquilini in affitto; infatti solo loro hanno accettato le limitazioni del regolamento che hanno sottoscritto.

Nonostante la legge sia chiara a riguardo, fino ad oggi ci sono stati pochi esempi di effettiva realizzazione di questa misura. Probabilmente ciò è dovuto al fatto che non tutti i cittadini sono a conoscenza della possibilità di sanzionare con pene pecuniarie chi infrange il regolamento condominiale.

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