Bonus ristrutturazione edilizia 2018: la guida di Ceccarelli Immobiliare.

Anche per il 2018 sarà possibile recuperare il 50% delle spese sostenute per la ristrutturazione della casa. L’Agenzia Ceccarelli Immobiliare vi offre una guida semplice per comprendere tutti i dettagli della normativa sull’agevolazione fiscale per interventi sulla vostra abitazione.

L’ultima Legge di Bilancio prevede incentivi per chi ha apportato modifiche al proprio immobile, per mezzo di una detrazione dalle tasse (variabile a seconda del tipo di bonus), distribuita nell’arco di circa 10 anni.

Tra le novità introdotte troviamo un maxi-sconto fiscale previsto per lavori di riduzione del rischio sismico effettuati contestualmente a interventi che migliorino l’efficienza su parti comuni di condomini situati in zone a rischio sismico elevato. Il tetto massimo di spesa ammesso è di 136mila euro; la detrazione è pari all’80% se si scala una classe di rischio, mentre sale all’85% scalandone due o più.

Altra novità importante è l’introduzione del green bonus (o bonus giardini), un incentivo relativo al rinverdimento di tetti, balconi, aree scoperte private, realizzazione di giardini pensili, impianti di irrigazione e pozzi; esso permette di detrarre il 36% per una spesa massima ammessa di 5mila euro.

I bonus confermati dalla Legge di Bilancio.

  1. Ecobonus: i lavori finalizzati al conseguimento di risparmio energetico, mirati a migliorare le prestazioni e ridurre gli sprechi di energia, potranno beneficiare di una detrazione del 65% su una tetto massimo di spesa che varia da 60mila euro per i pannelli solari a 100mila euro per l’opera di riqualificazione energetica globale. Rientrano nel beneficio ad esempio anche i cappotti termici, i climatizzatori ad alta efficienza energetica, i dispositivi multimediali per il controllo da remoto di impianti di riscaldamento.
  2. Elettrodomestici e mobili: il bonus prevede una detrazione al 50% con tetto massimo di spesa fissato a 10mila euro per l’acquisto di mobili, grandi elettrodomestici ad alta efficienza energetica (classe A+) e forni di classe A. La spesa deve essere stata effettuata necessariamente in concomitanza con ristrutturazioni.
  3. Sismabonus:è un incentivo valido per tutti i lavori di riduzione del rischio sismico anche per case singole; la detrazione di base è del 50% con tetto massimo di spesa pari a 96mila euro, ma aumenta se l’intervento consente di scalare una o più classi di rischio. Scalando una classe si può salire al 70%, scalandone due o più si raggiunge addirittura l’80%.
  4. Ristrutturazione: Gli interventi che rientrano in questa categoria e godono della detrazione sono davvero molti; essi comprendono opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, ricostruzione, risanamento o restauro di parti comuni di edifici residenziali o di singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale e sulle loro pertinenze. L’incentivo è stato confermato al 50%, per un tetto massimo di spesa ammesso a detrazione di 96mila euro.

Interventi che beneficiano del bonus ristrutturazione.

Oltre a quelle sopra citate, tra queste spese sono ammessi anche i lavori necessari per :

  • la ricostruzione di immobili danneggiati o distrutti da eventi calamitosi; 
  • la realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali, anche a proprietà comune;
  • l’abbattimento delle barriere architettoniche, in modo da favorire l’eliminazione di ostacoli che rendono difficoltosi gli spostamenti di persone con limitata capacità motoria;
  • l’installazione di ascensori;
  • l’adozione di misure finalizzate alla sicurezza della casa e dei suoi abitanti (telecamere, sistemi d’allarme, grate, porte blindate, ecc.). La detrazione è applicabile unicamente alle spese sostenute per realizzare interventi sugli immobili. Non rientra nell’agevolazione, per esempio, il contratto stipulato con un istituto di vigilanza;
  • bonifica dall’amianto ed esecuzione di opere volte ad evitare gli infortuni domestici (come ad esempio installazione di apparecchi di rilevazione di gas o la sostituzione di tubi rovinati);
  • la cablatura degli edifici, il contenimento dell’inquinamento acustico, il conseguimento di risparmi energetici, l’adozione di misure di sicurezza statica e antisismica degli edifici.

Secondo quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate, oltre alle spese necessarie per l’esecuzione dei lavori, ai fini della detrazione è possibile considerare anche le spese sostenute per:

  • la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse,
  • prestazioni professionali comunque richieste dal tipo di intervento,
  • la messa in regola degli edifici ai sensi del DM 37/2008 – ex legge 46/90 (impianti elettrici) e delle norme Unicig per gli impianti a metano (legge 1083/71),
  • l’acquisto dei materiali,
  • il compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti,
  • l’effettuazione di perizie e sopralluoghi,
  • l’imposta sul valore aggiunto, l’imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le denunzie di inizio lavori,
  • gli oneri di urbanizzazione,
  • gli altri eventuali costi strettamente collegati alla realizzazione degli interventi nonché agli adempimenti stabiliti dal regolamento di attuazione degli interventi agevolati (decreto n. 41 del 18 febbraio 1998).

L’incentivo non è cumulabile con l’Ecobonus, che prevede una detrazione del 65%.

Chi può richiedere la detrazione?

In base alla normativa riguardante l’agevolazione fiscale sugli interventi di ristrutturazione edilizia pubblicata dall’Agenzia delle Entrate, possono richiedere i bonus sia i proprietari o i titolari di diritti reali sugli immobili per i quali si effettuano i lavori e che ne sostengono le spese, sia l’inquilino o il comodatario.

Hanno diritto alla detrazione:

  • proprietari;
  • titolari di un diritto reale di godimento;
  • inquilini o comodatari;
  • soci di cooperative divise e indivise;
  • soci di società semplici;
  • imprenditori individuali, solamente per immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce;
  • familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado); coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge; convivente more uxorio per le spese sostenute dal 1 gennaio 2016. Questi casi avranno diritto alla detrazione se risulteranno intestatari di bonifici e fatture che provino le spese da loro sostenute. La condizione di convivente o comodatario deve sussistere al momento dell’invio della comunicazione di inizio lavori.

Chi acquista un immobile sul quale siano stati eseguiti lavori che beneficiano del rimborso, vedrà trasferire automaticamente sulle sue tasse le detrazioni delle quote residue del bonus, a meno che nel preliminare di vendita non sia stato preso un accordo diverso tra le parti.

Anche coloro che eseguono i lavori in proprio possono richiedere la detrazione fiscale, ma limitatamente alle spese di acquisto dei materiali.

Il bonus ristrutturazione può essere richiesto anche se il contribuente ha pagato i lavori tramite un finanziamento: sarà sufficiente che la società finanziaria interessata paghi tramite bonifico e indichi il codice fiscale del soggetto per il quale sta pagando. Il titolare del finanziamento dovrà conservare nella documentazione la ricevuta del bonifico.

L’Agenzia Immobiliare Ceccarelli è a vostra disposizione per ulteriori informazioni.

Se siete alla ricerca di una consulenza valida, contattateci! Vi aspettiamo per fornirvi tutta la sicurezza di cui avete bisogno.